Domenica 2 Marzo – DiaTrekking Monte Nuovo, Lago d’Averno e Castello di Baia

Domenica 2 Marzo – DiaTrekking Monte Nuovo, Lago d’Averno e Castello di Baia

Domenica 2 Marzo 2025

Monte Nuovo e Lago d’Averno

(con visita al Castello-Museo di Baia)

 Difficoltà: E

 Direttore d’Escursione: Raffaele D’Arco Tf: 3337686127

Appuntamento a Pozzuoli, alle 09.00 all’ingresso dell’Oasi Naturalistica di Monte Nuovo, Via Virgilio.

EQUIPAGGIAMENTO NECESSARIO: Scarponcini da escursionismo (obbligatori), bastoncini, abbigliamento escursionistico “a strati”, cappello, occhiali da sole, ricambio completo di abiti, pranzo a sacco, acqua.

DURATA ESCURSIONE: 4 ore circa di cammino in totale fra le varie tappe, più le soste.

DISLIVELLO: circa 150 metri in salita e discesa.

Il Direttore d’Escursione si riserva di modificare in parte l’itinerario in caso di condizioni meteo avverse o di condizioni del percorso e capacità dei partecipanti tali da impedire la conclusione dell’escursione nei tempi prefissati.

I partecipanti devono obbligatoriamente telefonare a Raffaele D’Arco: 3337686127 entro il venerdì precedente.

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 Il Monte Nuovo e il Lago d’Averno

Era il 29 settembre del 1538, la notte di San Michele, quando le  acque del mare di Pozzuoli si ritirarono improvvisamente, lasciando sulla spiaggia centinaia e centinaia di pesci boccheggianti che i pescatori attoniti subito raccolsero. Ma l’entusiasmo dei pescatori fu bruscamente interrotto dal terrore: dietro lo strano evento della “pesca miracolosa” si celava l’eruzione imminente del vulcano del Monte Nuovo con le sue ceneri, lapilli e lava incandescente. Il paesaggio del monte cambiò irreversibilmente. Scomparve il villaggio medioevale di Tripergole e la vegetazione lasciò il posto a un cratere arido e senza vita rendendolo il più giovane vulcano europeo. Nel tempo l’originario paesaggio vulcanico, per l’antropizzazione, mostra oggi una vegetazione ricca ed eterogenea. E’ stato dichiarato oasi naturalistica nel 1996.

Dal cratere scenderemo sul lago d’Averno (dal greco “aornòs”, senza uccelli per le supposte, passate, emanazioni velenose) di cui faremo il periplo.

Nel pomeriggio, poi, andremo a visitare il Castello Aragonese di Baia, frazione di Bacoli, che è situato in un’area di notevole importanza strategica. Fu eretto su un promontorio (51 m s.l.m.) naturalmente difeso a est da un alto dirupo tufaceo a picco sul mare, e a ovest dalla profonda depressione data dalle caldere di due vulcani chiamati “Fondi di Baia” (facenti parte dei Campi Flegrei); con l’aggiunta di mura, fossati e ponti levatoi, il castello risultava praticamente inespugnabile. La sua posizione, dalla quale si dominava tutto il Golfo di Pozzuoli fino a Procida, Ischia e Cuma, consentiva un controllo molto ampio della zona, impedendo tanto l’avvicinamento di flotte nemiche, quanto eventuali sbarchi di truppe che avessero voluto marciare su Napoli con un’azione di sorpresa alle spalle.

La costruzione del castello fu avviata dagli Aragonesi insieme a numerose altre fortificazioni nel Regno di Napoli nel 1495, poco prima dell’invasione dei francesi di re Carlo VIII.

Dopo l’eruzione del Monte Nuovo, nel generale programma di difesa delle coste dalle incursioni saracene e turche, il viceré spagnolo Pedro Álvarez de Toledo avviò una radicale ristrutturazione e ampliamento del castello (15381550), in seguito alle quali esso assunse il suo aspetto attuale, a forma di stella.

Per la sua posizione centrale relativamente ai principali siti archeologici dei Campi Flegrei (in prossimità delle Terme di Baia e a metà strada fra Cuma e Pozzuoli) visibili dalle terrazze e dai bastioni, il castello di Baia è stato scelto come sede del Museo archeologico dei Campi Flegrei.

 

 

 

Non dimenticate la macchina fotografica…

Avreste di che pentirvene!

 

 

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